Nella quinta puntata di “La Regina Carlotta” (spin-off di “Bridgerton”), c’è un momento significativo che coinvolge Lady Agatha Danbury e la sua domestica, Coral. Il dialogo tra queste due figure femminili sottolinea temi centrali della serie, come il potere, l’indipendenza, e i ruoli delle donne nella società del tempo.
Contesto:
Lady Danbury è una vedova da poco, e uno dei temi che emerge nel suo dialogo con Coral riguarda la lotta di Agatha per trovare il proprio posto e la propria indipendenza dopo la morte del marito. Coral, che le è profondamente leale, rappresenta in questo momento un supporto emotivo e pratico. Il loro dialogo si concentra spesso su questioni legate al protocollo e alle responsabilità sociali, ma ci sono anche momenti più intimi, in cui Coral si preoccupa per il benessere di Agatha, riconoscendo il peso delle sue nuove responsabilità.
Dove trovare il monologo:
Stagione 1 episodio 5: “Giardini in fiore”
AGATA DANBURY: La Balia ha detto che i bambini si sono addormentati subito.
DOMESTICA: Sì, è così. Milady, avete appetito o… freddo?
AGATA DANBURY: Loro non… non sembrano troppo turbati dalla morte del padre. Non che mi sorprenda. Lord Danbury era come un estraneo per loro. Li incontrava solo poche volte al mese.
DOMESTICA: Posso svegliare Charlie e far accendere il fuoco. E la cuoca potrebbe preparare un piatto freddo o un po’ di colazione.
AGATA DANBURY: Colazione?
DOMESTICA: Sono le 4 del mattino, Milady.
AGATA DANBURY: Non mi ero resa conto. Scusa, Coral, ti prego, torna a dormire.
DOMESTICA: Non vi lascio da sola. Non deve sorprendere che lo piangiate, era vostro marito. Forse un po’ di tè, invece di… Cosa avete lì?
AGATA DANBURY: Del porto. Ed è… un orrore, ma è il preferito di Lord Embry. Era… Era il suo preferito.
DOMESTICA: Milady…
AGATA DANBURY: Io avevo tre anni, quando i miei genitori mi hanno promessa in sposa. Quando hanno preso accordi, avevo tre anni. Sono stata allevata per essere sua moglie. Mi hanno insegnato che il mio colore preferito era l’oro, perché era il suo colore preferito. Mi hanno detto che il mio cibo preferito doveva essere il suo cibo preferito. Leggevo solo i libri che piacevano a lui. E poi le sue canzoni preferite al pianoforte. E adesso mi verso un bicchiere di porto, perché era il suo vino preferito. E di conseguenza deve essere anche il mio. Non ho mai avuto un solo…
E tutte le volte che ho sognato, che ho immaginato, che ho sperato e pianificato, non ho mai riflettuto su come sarebbe stato dal momento in cui lui fosse scomparso, spazzato via da questa terra. Sono stata cresciuta per lui e ora sono nuova. Completamente nuova e ora non so nemmeno come si respira l’aria che lui non ha espirato. Questo mondo continua a cambiare.
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